Le autorità affermano che gli agenti hanno effettuato attacchi ripetuti contro settori come energia, trasporti, comunicazioni e difesa nazionale nella provincia di Heilongjiang. Gli investigatori cinesi hanno inoltre collegato l’Università della California e Virginia Tech agli attacchi, sebbene i dettagli rimangano poco chiari.
Il rapporto sostiene che queste operazioni informatiche siano state sincronizzate con i giochi e abbiano sfruttato backdoor preinstallate nei sistemi Microsoft Windows per raccogliere informazioni sensibili e disturbare i servizi. In particolare, gli attacchi avrebbero raggiunto il picco durante eventi chiave come la prima partita di hockey su ghiaccio il 3 febbraio.
Il ministero degli Esteri cinese ha confermato le accuse e ha esortato gli Stati Uniti ad assumersi le proprie responsabilità, invitando Washington a porre fine a quelle che ha descritto come accuse infondate contro la Cina.
Questo avviene in un contesto di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, che negli ultimi anni si sono scambiati ripetute accuse di ciberspionaggio. Mentre gli Stati Uniti continuano a incolpare attori sponsorizzati dallo stato cinese per le intrusioni informatiche, Pechino ha intensificato le proprie denunce contro le agenzie occidentali, citando motivi di sicurezza nazionale e tutela della proprietà intellettuale.
Source: Reuters
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